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Il sapore di una doppia vittoria

È il giorno stabilito per l’esibizione al “Trofeo Città Fedelissima”. Dopo mesi di intenso lavoro non sono ammessi errori. Gli animi dei singoli uomini si uniscono a formare un solo corpo, unito dalla fede e dall’orgoglio di un popolo, nato libero, che imbraccia le armi per difendere la città.

I Pistonieri entrano in campo tra gli applausi della folla e con movimenti cadenzati mostrano una perfetta sincronia. Le emozioni non mancano e la tensione si fa sentire, ma tutto termina con un gran successo. Gli squilli di tromba e i tamburi risuonano nella Valle Metelliana e riportano la città indietro nei secoli per ricordare il sacrificio dei padri, che senza timore hanno prestato fede al Re Ferrante I d’Aragona e hanno conquistato l’appellativo di “fedelissimi”. L’esibizione, tenutasi a Piazza San Francesco nell’ultima settimana del mese di giugno, rievoca l’antico 1460 attraverso abiti dell’epoca, curati nei minimi dettagli.

La marzialità e la precisione dei Pistonieri è fondamentale per l’assegnazione del trofeo per la migliore performance coreografica, che avviene durante la tanto attesa “Disfida dei Trombonieri”. Quest’ultimo evento si tiene ogni anno nella prima domenica di luglio presso lo Stadio Comunale “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni, in cui sette casali si sfidano per ottenere l’ambita “Pergamena Bianca”, in ricordo del diploma in bianco, consegnato dal re aragonese al popolo cavese per la fedeltà dimostrata. I gruppi si susseguono in una gara di sparo, che fa rimbombare i colpi nel silenzio della Cava sotto l’attenzione del pubblico, che aspetta con suspense il verdetto finale.

L’attesa quest’anno culmina in un’esplosione di gioia, quando lo speaker pronuncia lentamente “al casale, del distretto Pasculanum, Santa Maria del Rovo”. Il cielo si colora di bianco e di verde con l’en plein dei Pistonieri, che si sono distinti sia per l’aspetto formale, che ha caratterizzato l’esibizione del martedì precedente, sia per l’abilità tecnica nello sparo, che ha lasciato senza parole gli spettatori, stupendo ogni aspettativa. La doppia vittoria ha premiato la fatica dei singoli componenti della squadra, i quali per un anno intero hanno impiegato il meglio di loro stessi, lavorando per la crescita di una grande famiglia, all’insegna dei forti valori tramandati da padre in figlio. In quei momenti di entusiasmo, passato e presente si accavallano e si rivivono le stesse emozioni di quel lontano 1979, quando uomini diversi, ma con lo stesso amore per la propria storia hanno conquistato entrambi i premi, riempiendosi di speranze e di idee per un futuro sempre migliore. Il sapore dell’antica vittoria si diffonde, così, tra i giovani di oggi, alimentando in loro l’orgoglio delle radici cavesi.

Articolo di Marika Ferrara